L’enigma della disposizione degli alberi abbattuti a Tunguska
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L’enigma della disposizione degli alberi abbattuti a Tunguska
La sistemazione degli alberi abbattuti a Tunguska non è uniforme come si potrebbe pensare ma presenta delle irregolarità, molti alberi infatti non sono adagiati a terra secondo la linea principale, ma deviano in altre direzioni. Queste discrepanza sembra essere sminuita dalla maggior parte dei ricercatori per diversi motivi che andremo a vedere, ciò nonostante è un fattore che gioca un ruolo fondamentale nella comprensione dell' enigma di Tunguska. Già nel 1938, Leonard kulik si cimentò nell' impresa di mappare la zona degli alberi abbattuti. Per fare questo scattò 1500 fotografie da un aereo al fine di individuare l'epicentro dell'esplosione, appoggiò per terra le istantanee, l' una a fianco dell' altra, nell'ordine in cui furono scattate, in seguito stese delle corde nella stessa direzione degli alberi abbattuti ottenendo così una cartina nella quale sono evidenziati due epicentri principali.
Ritenendo il metodo di kulik troppo rudimentale, negli anni sessanta e settanta i sovietici avevano fatto studi accurati sulla disposizione degli alberi abbattuti. In particolare un gruppo dell'università di Tomsk, guidata da Wilhelm Fast, aveva percorso a piedi l'intero territorio, 850 Km², cercando albero per albero, su un vasto campione di 140 mila esemplari che giacevano ancora al suolo, la direzione dalla quale proveniva l'onda d' urto.
Su questa rilevazione fu disegnata una cartina che mostrava un unico epicentro, la conferma definitiva arrivò da un esperimento di laboratorio nel quale veniva riprodotta, attraverso un modellino in scala della foresta e una carica che simulava l'esplosione del corpo cosmico, la caratteristica forma a farfalla schiacciata della zona del disastro. Per quanto riguarda la non regolarità delle piante abbattute, furono ignorate secondo un modello che afferma che a seconda di come una pianta è protetta dalle altre può anche non cadere parallelamente agli altri alberi. Grazie a queste considerazioni si ritenne che Tunguska fu la conseguenza dell' esplosione in quota di una cometa (secondo i sovietici) o un meteorite (secondo gli americani), che ha formato un unico epicentro. Un grosso errore di valutazione, perché le testimonianze delle persone parlavano di molte detonazioni e soprattutto di enormi globi luminosi che insieme al corpo cosmico esploso a Tunguska si dirigevano da diverse direzioni verso il punto della catastrofe. Tali dichiarazioni però vennero considerate frutto di superstizione o di ignoranza delle tribù locali, o ancora peggio ignorate perché troppo problematiche da spiegare…
A fare un po' di chiarezza sulla questione è stato Giuseppe Longo un ricercatore del CNR di Bologna esperto conoscitore di piante. Longo sostiene che il lavoro di Fast ( sostenitore dell' unico epicentro) è stato realizzato a sessant' anni dall'esplosione, troppo separato dall'evento. "Tutte le latifoglie cadute erano già marcite". Molti dei "pali telegrafici", commenta Longo, "erano caduti nelle direzioni più disparate ostacolando l' analisi, tant' è vero che Fast fu costretto a scartare dal suo modello tutti quei tronchi la cui posizione si differenziava troppo dalla media".
Secondo Longo il picco elevato di particelle ricavate da due alberi, collocati a grande distanza l' uno dall' altro, avvalora l'ipotesi che il meteorite poteva essersi diviso prima dell'esplosione generando più epicentri. (Se l'esplosione è avvenuta ad una certa quota la distribuzione delle particelle deve necessariamente essere uniforme all'interno della stessa area. Almeno che non si pensi all'esistenza di più epicentri).
Questi studi vennero pubblicati su "Planetary and Space Science" facendo rivalutare di fatto la mappa di Kulik.
Uno dei pochi ricercatori ad aver preso seriamente in considerazione l'anomala disposizione gli alberi abbattuti e la molteplicità degli epicentri è stato il geologo russo Ol' Khovatov. Nel suo studio "L'interpretazione tettonica dell'evento di Tunguska del 1908" pubblicato dall' Accademia Russa delle scienze Izvestia, riporta queste considerazioni:
"L'investigazione particolareggiata della foresta caduta di Kulik condotta da vari ricercatori ha mostrato che ci sono deviazioni straordinarie della caduta di foresta dal modello radiale su tutta l'area. Le deviazioni sono più grandi ad Est dell'epicentro, specialmente nel settore Sud-Est". (Ol' Khovatov considera queste deviazioni come una conseguenza dell'impatto e non per sovrapposizione degli alberi come hanno goffamente tentato di far credere altri scienziati)
Il lettore più attento si domanderà: per quale motivo gli alberi sono caduti a terra in maniera non omogenea? Ol' Khovatov, da una risposta sconcertante che è anche il cuore di questa ricerca: "La disposizione degli alberi attorno all'epicentro dell'esplosione, non suggerisce in alcun modo l' idea del violento impatto di un corpo celeste, bensì l'effetto vorticoso di un plasma di altissima energia: infatti questo effetto di vortice che avrebbe fatto letteralmente ruotare gli alberi – come di fatto si è verificato nell'area dopo l'esplosione – è molto maggiormente pronunciato nell'epicentro che non a 20 chilometri di distanza da esso. Invece, se la causa dell'esplosione fosse stata un corpo celeste si sarebbe dovuto osservare l'esatto contrario". Queste parole di Ol' Khovatov sono citate dall' astrofisico Massimo Teodorani nel suo ultimo libro "Sfere di luce. Grande mistero del pianeta e nuova frontiera della fisica".
Ritenendo il metodo di kulik troppo rudimentale, negli anni sessanta e settanta i sovietici avevano fatto studi accurati sulla disposizione degli alberi abbattuti. In particolare un gruppo dell'università di Tomsk, guidata da Wilhelm Fast, aveva percorso a piedi l'intero territorio, 850 Km², cercando albero per albero, su un vasto campione di 140 mila esemplari che giacevano ancora al suolo, la direzione dalla quale proveniva l'onda d' urto.
Su questa rilevazione fu disegnata una cartina che mostrava un unico epicentro, la conferma definitiva arrivò da un esperimento di laboratorio nel quale veniva riprodotta, attraverso un modellino in scala della foresta e una carica che simulava l'esplosione del corpo cosmico, la caratteristica forma a farfalla schiacciata della zona del disastro. Per quanto riguarda la non regolarità delle piante abbattute, furono ignorate secondo un modello che afferma che a seconda di come una pianta è protetta dalle altre può anche non cadere parallelamente agli altri alberi. Grazie a queste considerazioni si ritenne che Tunguska fu la conseguenza dell' esplosione in quota di una cometa (secondo i sovietici) o un meteorite (secondo gli americani), che ha formato un unico epicentro. Un grosso errore di valutazione, perché le testimonianze delle persone parlavano di molte detonazioni e soprattutto di enormi globi luminosi che insieme al corpo cosmico esploso a Tunguska si dirigevano da diverse direzioni verso il punto della catastrofe. Tali dichiarazioni però vennero considerate frutto di superstizione o di ignoranza delle tribù locali, o ancora peggio ignorate perché troppo problematiche da spiegare…
A fare un po' di chiarezza sulla questione è stato Giuseppe Longo un ricercatore del CNR di Bologna esperto conoscitore di piante. Longo sostiene che il lavoro di Fast ( sostenitore dell' unico epicentro) è stato realizzato a sessant' anni dall'esplosione, troppo separato dall'evento. "Tutte le latifoglie cadute erano già marcite". Molti dei "pali telegrafici", commenta Longo, "erano caduti nelle direzioni più disparate ostacolando l' analisi, tant' è vero che Fast fu costretto a scartare dal suo modello tutti quei tronchi la cui posizione si differenziava troppo dalla media".
Secondo Longo il picco elevato di particelle ricavate da due alberi, collocati a grande distanza l' uno dall' altro, avvalora l'ipotesi che il meteorite poteva essersi diviso prima dell'esplosione generando più epicentri. (Se l'esplosione è avvenuta ad una certa quota la distribuzione delle particelle deve necessariamente essere uniforme all'interno della stessa area. Almeno che non si pensi all'esistenza di più epicentri).
Questi studi vennero pubblicati su "Planetary and Space Science" facendo rivalutare di fatto la mappa di Kulik.
Uno dei pochi ricercatori ad aver preso seriamente in considerazione l'anomala disposizione gli alberi abbattuti e la molteplicità degli epicentri è stato il geologo russo Ol' Khovatov. Nel suo studio "L'interpretazione tettonica dell'evento di Tunguska del 1908" pubblicato dall' Accademia Russa delle scienze Izvestia, riporta queste considerazioni:
"L'investigazione particolareggiata della foresta caduta di Kulik condotta da vari ricercatori ha mostrato che ci sono deviazioni straordinarie della caduta di foresta dal modello radiale su tutta l'area. Le deviazioni sono più grandi ad Est dell'epicentro, specialmente nel settore Sud-Est". (Ol' Khovatov considera queste deviazioni come una conseguenza dell'impatto e non per sovrapposizione degli alberi come hanno goffamente tentato di far credere altri scienziati)
Il lettore più attento si domanderà: per quale motivo gli alberi sono caduti a terra in maniera non omogenea? Ol' Khovatov, da una risposta sconcertante che è anche il cuore di questa ricerca: "La disposizione degli alberi attorno all'epicentro dell'esplosione, non suggerisce in alcun modo l' idea del violento impatto di un corpo celeste, bensì l'effetto vorticoso di un plasma di altissima energia: infatti questo effetto di vortice che avrebbe fatto letteralmente ruotare gli alberi – come di fatto si è verificato nell'area dopo l'esplosione – è molto maggiormente pronunciato nell'epicentro che non a 20 chilometri di distanza da esso. Invece, se la causa dell'esplosione fosse stata un corpo celeste si sarebbe dovuto osservare l'esatto contrario". Queste parole di Ol' Khovatov sono citate dall' astrofisico Massimo Teodorani nel suo ultimo libro "Sfere di luce. Grande mistero del pianeta e nuova frontiera della fisica".
Re: L’enigma della disposizione degli alberi abbattuti a Tunguska
"La disposizione degli alberi attorno all'epicentro dell'esplosione, non suggerisce in alcun modo l' idea del violento impatto di un corpo celeste, bensì l'effetto vorticoso di un plasma di altissima energia: infatti questo effetto di vortice che avrebbe fatto letteralmente ruotare gli alberi – come di fatto si è verificato nell'area dopo l'esplosione – è molto maggiormente pronunciato nell'epicentro che non a 20 chilometri di distanza da esso. Invece, se la causa dell'esplosione fosse stata un corpo celeste si sarebbe dovuto osservare l'esatto contrario". Queste parole di Ol' Khovatov sono citate dall' astrofisico Massimo Teodorani nel suo ultimo libro "Sfere di luce. Grande mistero del pianeta e nuova frontiera della fisica".
Umm plasma.... io sto incominciando a credere che la colpa del disastro di Tunguska non fu ne una meteora ,ne cometa ma il sole o addirittura un lampo gamma,o un esplosione di supernova nelle vicinanze...
Forse del plasma solare è entrato nella nostra atmosfera colpendo Tunguska? Solo un evento del genere può causare aurore boreali maestose come quelle che si verificate prima e dopo l'impatto....
Un super flair(tempesta solare eccezionale e catastrofica) non è un fenomeno che si verifica in un ora ma con giorni se non settimane di anticipo e il suo picco ovviamente è distruttivo....Potrebbe essersi aperta una falla nel campo magnetico nella zona di tunguska che ha fatto penetrare le radiazioni solari...E di qui la strana dislocazione a vortice delle piante...
Se c'è una struttura aliena forse ci difende dal sole Magari quella struttura assorbì tutta l'energia causando la distruzione locale ma non planetaria?
Forse dentro la struttura aliena ..c'è un buco nero umm .... umm
....allora spiegherebbe la disposizione a vortice delle piante...
Re: L’enigma della disposizione degli alberi abbattuti a Tunguska
Esiste un "astroprobblema", come conciliare le testimonianze del corpo celeste(che emetteva una nuvola di fumo) e i globi luminosi con i fenomeni che hai ipotizzato
Re: L’enigma della disposizione degli alberi abbattuti a Tunguska
A pochi chilometri di distanza dal luogo dell'esplosione di Tunguska si trova una porzione di foresta di alberi abbattuti in cui la direazione delle piante abbattute è opposta a quella dell'area dell'esplosione principale. Anche questa anomalia è difficilmente spiegabile con fenomeni violenti legati a stelle o sole e l'unica ipotesi che trovo plausibile è la presenza di un corpo esploso nelle direzione opposta dell'arrivo del meteorite di Tunguska, come si può chiaramente vedere nell'immagine:
A 23 Km di distanza dal luogo dell’ esplosione principale si trova una località denominata cresta Chuvar, fu scoperta da una spedizione del 1959, secondo le testimonianze degli Evenki si sarebbe formata in seguito all’esplosione del 30 giugno 1908 e interessa un area di 40km². La particolarità che contraddistingue questo luogo deriva dagli alberi sradicati in cui la cima punta ad est, l’opposto della direzione del corpo cosmico. Ol’ Khovatov commenta: “i sostenitori del meteorite preferiscono non discute questa anomalia o almeno considerarla una coincidenza fortuita, ma la coincidenza commenta Ol’ Khovatov “è piuttosto straordinaria …” (per coincidenza fortuita, si intendere che un altro corpo cosmico che non centrava niente col meteorite di Tunguska avente traietoria opposta è esploso la stessa mattina del 30 giugno!!!)
Con molta probabilità si tratta un frammento sfuggito dall’esplosione principale, intercettato e distrutto da una enorme sfera di plasma arrivata dalla direzione opposta, talmente potente, non solo da polverizzare il corpo cosmico ma così energetica da creare un onda d’ urto capace di piegare gli alberi nella direzione opposta di dove stava arrivando il frammento di meteorite.
A 23 Km di distanza dal luogo dell’ esplosione principale si trova una località denominata cresta Chuvar, fu scoperta da una spedizione del 1959, secondo le testimonianze degli Evenki si sarebbe formata in seguito all’esplosione del 30 giugno 1908 e interessa un area di 40km². La particolarità che contraddistingue questo luogo deriva dagli alberi sradicati in cui la cima punta ad est, l’opposto della direzione del corpo cosmico. Ol’ Khovatov commenta: “i sostenitori del meteorite preferiscono non discute questa anomalia o almeno considerarla una coincidenza fortuita, ma la coincidenza commenta Ol’ Khovatov “è piuttosto straordinaria …” (per coincidenza fortuita, si intendere che un altro corpo cosmico che non centrava niente col meteorite di Tunguska avente traietoria opposta è esploso la stessa mattina del 30 giugno!!!)
Con molta probabilità si tratta un frammento sfuggito dall’esplosione principale, intercettato e distrutto da una enorme sfera di plasma arrivata dalla direzione opposta, talmente potente, non solo da polverizzare il corpo cosmico ma così energetica da creare un onda d’ urto capace di piegare gli alberi nella direzione opposta di dove stava arrivando il frammento di meteorite.
Re: L’enigma della disposizione degli alberi abbattuti a Tunguska
giallop ha scritto:Esiste un "astroprobblema", come conciliare le testimonianze del corpo celeste(che emetteva una nuvola di fumo) e i globi luminosi con i fenomeni che hai ipotizzato
umm forse l'energoforo solare ha bruciato l'atmosfera solare nella zona di Tunguska,causando questa nuvola di fumo,in genere un fortissimo flare distrugge lo strato di ozono con conseguenze catastrofiche E OVVIAMENTE visibili...
per quanto riguarda i globi luminosi
forse come detto il "macchinario alieno sotto a Tunguska" ci ha protetto dalla catastrofe emettendo ,magari chi lo sa , appunto questi globi luminosi che ci hanno protetto dal flare solare,neutralizzando le radiazioni.... Magari lo strano campo magnetico emesso dal macchinario alieno ha fatto si che le radiazioni venissero dirottate nella zona di Tunguska e poi i globuli luminosi le hanno neutralizzate...causando un distruzione locale ma non planetaria
Re: L’enigma della disposizione degli alberi abbattuti a Tunguska
Io dico che c'è stato l'impatto con un meteorite che ha abbattuto gli alberi facendoli andare non adagiati a terra ma in direzioni diverse....
Lily97- SERGENTE
- DATA DI ISCRIZIONE : 18.09.09
NUMERO DI MESSAGGI : 59
RISPETTO REGOLE :
PUNTI : 5613 REPUTAZIONE : 3
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