Ufo: vent'anni di ricerche...e qualcosa abbiamo scoperto!

II Dai primi avvistamenti a Borgo Val di Taro, alle apparizioni di esseri e oggetti non identificati nel cielo di Parma, al rapimento del caporale Valdès, ai crop circles, alle scie chimiche. Nel libro di Giorgio Pattera «Ufo: vent'anni di ricerche...(e qualcosa abbiamo scoperto!)» si trova un compendio completo ed esaustivo degli studi condotti finora dal biologo parmigiano, oggi responsabile tecnico del comitato scientifico presso il Centro ufologico nazionale. Il volume, pubblicato dalla casa editrice PPS, è stato presentato alla biblioteca comunale «Daniela Mazza» di Lesignano in una serata voluta e organizzata dall’assessorato alla Cultura, che ogni anno riserva diversi appuntamenti dedicati alla tematica della vita extraterrestre.
Giorgio Pattera, insieme ai suoi collaboratori (Claudio dall’Aglio e Gianluca Viappiani), ha illustrato alcuni tra i più recenti e interessanti casi di avvistamento, compreso l’ultimo registrato sulla città di Parma la notte di San Lorenzo. Di fronte a episodi di questo genere, quando sembrano non esserci risposte plausibili, è sufficiente una cosa secondo Pattera: «L'umiltà. Umiltà in campo scientifico significa: accorgersi della stranezza d’un fenomeno; coglierne la ripetitività, le analogie e le differenze; formulare ipotesi sulle sue origini; condurre analisi in laboratorio sulle tracce eventualmente residuate dal fenomeno stesso. Il tutto impiegando le tecniche e le apparecchiature che le nostre discipline ci mettono a disposizione, sempre nella consapevolezza di muoverci nel nostro mondo, nelle nostre dimensioni e con le nostre leggi fisiche».
Un approccio rigoroso e scientifico, quello dei ricercatori del «Centro culturale di ricerche esobiologiche Galileo» che ha sede a Corcagnano. E ai curiosi, Pattera ha suggerito: «Non dimentichiamo che colui che intende conoscere ciò che è alieno deve prima conoscere bene se stesso».