Tunguska e l'ipotesi dell'astronave aliena
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Tunguska e l'ipotesi dell'astronave aliena
l 30 giugno 1908 qualcosa di anomalo avvenne nei cieli di Tunguska, regione della Siberia Centrale. Un misterioso corpo celeste esplose prima che raggiungesse terra, con una forza tale da devastare 2.152 chilometri quadrati di taiga, con 30 milioni di alberi circa abbattuti, con la vegetazione bruciata su una superficie di circa 200 chilometri quadrati, come se ci fosse stata una potente esplosione di luce.
Qualche istante prima della catastrofe, numerosi testimoni videro un corpo luminoso che si muoveva nel cielo privo di nuvole. Molti notarono che emetteva un fragoroso suono e sembrava "cambiare direzione". Dopo qualche anno il caso fu conosciuto come "il meteorite di Tunguska". Ma siamo certi che sia stato proprio un meteorite?
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Non è d'accordo con la tesi del bolide litico il Ph.D. Vladimir V. Rubtsov (nella foto sopra), membro dell'Accademia Cosmonautica della Russia (Russian Academy of Cosmonautics). Rubtsov ha conseguito il Dottorato con la laurea in Filosofia della Scienza presso l'Accademia delle Scienze dell'ex URSS nel 1980, con la tesi dal titolo "Philosophical and Methodological Aspects of the Problem of Extraterrestrial Civilizations" (la prima di questo tipo nell'ex Unione Sovietica). Rubtsov ha studiato il problema di Tunguska per 40 anni.
In un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista "Edgescience", pubblicazione gratuita della SSE (Society for Scientific Exploration), ha dichiarato che non si ha nessuna spiegazione convenzionale sul caso, e proprio l'oggetto volante esploso deve essere denominato come TSB (Tunguska Space Body). Questo perchè ci sono alcune anomalie che non possono essere ascritte ad un corpo volante convenzionale.
Dall'anno 1927 (diciannove anni dopo l'incidente) si sono succedute innumerevoli ipotesi. Rubtsov ne ha catalogate ben 12, tra cui quella dell'esplosione nucleare di una astronave extraterrestre (Kazantsev, 1946).
Nell'articolo in questione, Rubtsov si concentra su tre studi effettuati e che riguardano tracce materiali, strumentali e testimoniali. Per quanto riguarda la prima categoria, tra le altre cose, cita il fatto che l'esplosione del misterioso corpo volante ha emesso quantità di radiazioni. Le prove sono presenti sulla vegetazione e su una rara mutazione genetica che ha colpito la popolazione indigena del luogo a partire dal 1910, in una zona molto vicina all'epicentro (Rychkon, 2000). Inoltre cita la debole, ma evidente ricaduta radioattiva dopo l'esplosione di Tunguska con dei picchi rilevati in alberi nel 1908.
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Per quanto concerne la seconda categoria, quella delle tracce materiali, Rubtsov ha affermato che l'esplosione di Tunguska è stata rilevata dai sismografi di Irkutsk, Tashkent, Tbilisi e Jena. I barografi (strumenti in grado di rilevare i valori della pressione atmosferica e dedurne gli andamenti) in Russia e Gran Bretagna rilevarono onde infrasoniche provenienti dal TSB. Inoltre, qualche minuto dopo l'esplosione ci fu una tempesta magnetica che durò circa cinque ore, con caratteristiche similari a quelle dovute a disturbi geomagnetici causati da esplosioni nucleari. Tale tempesta fu rilevata dal magnetografo dell'Osservatorio Meteorologico di Irkutsk. Sette ore prima l'esplosione del corpo celeste di Tunguska, il campo magnetico fu piuttosto calmo. Ma poi alle ore 00 e 20 minuti GMT, sei minuti dopo l'esplosione dell'oggetto volante, l'intensità del campo magnetico terrestre aumentò bruscamente, che crebbe di parecchi gamma e rimase a questo livello per circa due minuti.
Questa è definita come fase iniziale di una locale tempesta geomagnetica (chiamata "Prima Entrata"). Poi si presentò una seconda fase, definita "Fase di Crescita". Il campo magnetico terrestre raggiunse il suo massimo d'intensità alle ore 00 e 40 minuti GMT e rimase a questi livelli per i successivi 14 minuti. Poi cominciò a decadere con un'ampiezza decrescente di circa 70 gamma. Tornò al suo abituale livello all'incirca alle ore 05 e 20 minuti GMT.
Tali fenomeni non sono stati mai registrati dagli astronomi incaricati nello studio del fenomeno delle meteore.
Gli eventi di cui sopra hanno similitudini forti con le tempeste geomagnetiche artificiali, che si verificarono nell'anno 1958 sopra l'isola di Johnston duranti gli esperimenti nucleari ad alta quota (Zhuravlev, 1998).
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La terza e ultima traccia che Rubtsov prende in esame è quella testimoniale. Il giorno dell'esplosione ci furono circa 700 testimonianze oculari (Vasilyev e altri, 1981). Il TSB fu visto ad una distanza che arrivava fino a 1000 chilometri dal sito dell'esplosione. Le testimonianze provennero da Sud e da Est, ma le segnalazioni visive cambiavano da settore a settore.
A Sud, ad esempio, il fenomeno, inclusi suoni simili a tuoni, fu notato per circa mezz'ora. La luminosità del TSB fu paragonata a quella del Sole. La descrizione del colore del corpo celeste variava da quella bianca a quella bluastra e fu visto volare con direzione che andava da Sud a Nord. Aveva una corta coda di identico colore. Dopo la sua fuga, furono notate bande iridescenti rassomiglianti ad un cangiante arcobaleno, estese lungo la traiettoria del moto del corpo e rimasero nel cielo.
A Est, invece, il corpo volante fu notato di una luminosità meno brillante rispetto a quella del Sole. Era di colore rosso e la sua forma era simile ad una sfera o ad un "proiettile d'artiglieria" con una lunga coda. I testimoni oculari lo descrissero semplicemente come una specie di "granata rosso fuoco" o come una "fascia rossa" volante che si spostò rapidamente verso Ovest, senza lasciare tracce. La durata del fenomeno fu descritto di qualche minuto.
Le conclusioni di Rubtsov avallano la teoria di un evento non convenzionale.
Lo scienziato russo afferma, infatti, che il TSB essendo stato visto ad una distanza fino a 1000 chilometri dall'epicentro, era in volo con un piccolo angolo rispetto alla superficie della Terra. Questo angolo non avrebbe superato i 10 oppure 15 gradi, altrimenti l'altitudine alla quale il TSB emise la luminosità sarebbe dovuta essere molto più grande. Inoltre, prima dell'esplosione, volava ad una velocità bassa, ossia 1 oppure 2 chilometri al secondo.
Inoltre ci sono le testimonianze che parlano di due oggetti completamenti diversi.
Questi elementi hanno fatto escludere la causa dell'esplosione a qualcosa di "termico" oppure ad altra esplosione dovuta all'energia cinetica di movimento del corpo. L'unica causa dell'esplosione è dovuta, invece, a qualcosa prodotta dalla sua energia interna (chimica, nucleare o altro). Avendo a disposizione questi dati, aggiunge Rubtsov, si è propensi a considerare la tesi della "astronave extraterrestre" di Kazantsev, anche se leggermente modificata.
Sembra quindi plausibile che la mattina del 30 agosto 1908, due oggetti artificiali sorvolarono la Siberia Centrale e uno di loro esplose a Tunguska a causa della sue energia interna. Sono solo congetture le tesi che accennano a "combattimenti aerospaziali" oppure di "operazioni di salvataggio non riuscite".
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C'e ora da scoprire un reale frammento del mezzo esploso a Tunguska. E la ricerca avrà sicuramente una buona possibilità di successo.
Il modello di distribuzione di Itterbio (elemento chimico con numero atomico 70) presso Tunguska ha la sua concentrazione massima a circa 4 chilometri di distanza dall'epicentro.
Fu qui che nell'anno 2004, Leonid Agafonov e Victor Zhuravlev della Divisione Siberiana dell'Accademia Russa delle Scienze trovarono diverse particelle metalliche artificiali nello strato di torba datata 1908.
I due scienziati affermarono che "...non dobbiamo, dopo questi risultati, saltare a conclusioni affrettate. Eppure possiamo sperare di trovare in questa zona...un grande frammento del corpo spaziale di Tunguska. Sembra che in quest'area ci sia un 'alone geochimico' che circonda il luogo della sua caduta". (Zhuravlev e Agafonov 2008).
Non sembra esserci, quindi, alcuna semplice interpretazione convenzionale della catastrofe di Tunguska. Ma l'avvistamento di "strani corpi" volanti non riguardò solo Tunguska. Nell'anno 1904 fu avvistata, al largo della costa orientale della Corea, una "rimarchevole meteora" (Sturrock, 2009), corpi anomali che di tanto in tanto appaiono nell'atmosfera terrestre.
Che dire, il mistero di Tunguska è lungi dall'essere spiegato convenzionalmente.
Articolo scritto da Antonio De Comite
Fonti bibliografiche
"Edge Science" numero 5 Ottobre / Dicembre 2010
Wikipedia Italia
Sito internet di "Ufo Updates List"
http://www.centroufologicoionico.com/articoli/news/211-a-tunguska-esplose-astronave-extraterrestre
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