L'altra casta-I sindacati
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L'altra casta-I sindacati
L’altra Casta-I Sindacati
La decadenza del sistema produttivo Reatino si misura attualmente soprattutto sulla crisi del mondo del lavoro, una crisi profonda che colpisce soprattutto molte famiglie di nostri concittadini lavoratori e la loro dignità di uomini e che favorisce sempre più gli avidi ed insaziabili speculatori. Tutto questo rappresenta il fallimento della lotta di classe con tutte le sue liturgie, i suoi rituali, le sue strutture sindacali ormai obsolete ed incapaci di offrire una sia pur minima tutela alle forze del lavoro e della produzione, in quanto oramai divenute vera e propria Casta che si autotutela. (come ben esplicitato nell’omonimo libro L’altra casta di Stefano LIVADIOTTI).I cui contenuti potrete leggere in web sul sito http://www.fermiamovamprodi.it/l-altra_casta.pdf .
Continuare a vedere masse di lavoratori, insidiate nel loro diritto primario al lavoro, protestare per le strade sventolando bandiere sindacali che sono i simboli della Casta, quando non addirittura della complicità con i rappresentanti della plutocrazia, significa che il sottile lavoro di demolizione e di destrutturazione messo in atto dal "grande fratello" ha raggiunto l'obbiettivo.
Questi disordinati cortei para-carnevaleschi con i lavoratori che battono su tamburi di latta, che soffiano su fischietti da fiera paesana, che sempre più spesso si presentano con abbigliamenti strani, non impensieriscono il plutocrate che li osserva, non fanno paura, non creano solidarietà, anzi sono la riprova che la "medicina" liberista ha effetto e la cura può tranquillamente essere continuata. Con azione metodica, i lavoratori sono stato fatti scivolare dalla "civiltà del lavoro" al "mercato del lavoro" passando quindi da protagonisti del loro avvenire a soggetti dell'economia e dello stato, a semplice merce regolata dalla domanda e dall'offerta. Il lavoro quindi diritto-dovere e come affermazione della volontà umana e perciò anche come criterio di valutazione del cittadino nell'ambito della società.
La produttività, la delocalizzazione, la ristrutturazione, la mobilità, la competitività, la concertazione, sono tutti termini utilizzati dal partito unico cosiddetto "riformista" (trasversale a centro-destra e a centro-sinistra),con la complicità della Casta sindacale, che tenta di nascondere nel lessico il suo fallimento totale. A questo punto del ragionamento vogliamo introdurre il "sogno" (che per le controparti diventa automaticamente un incubo!); vediamo i lavoratori di tutte le categorie e professioni uniti, che marciano sotto le insegne "nazionali" simbolo di riscossa e di libertà, cioè individui che manifestano come popolo che si fa esso stato e quindi diventa movimento socializzatore di liberazione nazionale per essere CITTADINI E NON SUDDITI.
Comunità umana coesa che prende forma in un determinato assetto politico e difende e svolge la propria identità attraverso un processo di volontà autonoma che si manifesta e concretizza in istituzioni statuali organiche per una vera giustizia sociale. Ecco perché bisogna affrettarsi ad uscire dal ghetto di un “sistema” ormai in cancrena per riprendere a vele spiegate la navigazione a mare aperto.
Coordinatore provinciale
Movimento Zero
La decadenza del sistema produttivo Reatino si misura attualmente soprattutto sulla crisi del mondo del lavoro, una crisi profonda che colpisce soprattutto molte famiglie di nostri concittadini lavoratori e la loro dignità di uomini e che favorisce sempre più gli avidi ed insaziabili speculatori. Tutto questo rappresenta il fallimento della lotta di classe con tutte le sue liturgie, i suoi rituali, le sue strutture sindacali ormai obsolete ed incapaci di offrire una sia pur minima tutela alle forze del lavoro e della produzione, in quanto oramai divenute vera e propria Casta che si autotutela. (come ben esplicitato nell’omonimo libro L’altra casta di Stefano LIVADIOTTI).I cui contenuti potrete leggere in web sul sito http://www.fermiamovamprodi.it/l-altra_casta.pdf .
Continuare a vedere masse di lavoratori, insidiate nel loro diritto primario al lavoro, protestare per le strade sventolando bandiere sindacali che sono i simboli della Casta, quando non addirittura della complicità con i rappresentanti della plutocrazia, significa che il sottile lavoro di demolizione e di destrutturazione messo in atto dal "grande fratello" ha raggiunto l'obbiettivo.
Questi disordinati cortei para-carnevaleschi con i lavoratori che battono su tamburi di latta, che soffiano su fischietti da fiera paesana, che sempre più spesso si presentano con abbigliamenti strani, non impensieriscono il plutocrate che li osserva, non fanno paura, non creano solidarietà, anzi sono la riprova che la "medicina" liberista ha effetto e la cura può tranquillamente essere continuata. Con azione metodica, i lavoratori sono stato fatti scivolare dalla "civiltà del lavoro" al "mercato del lavoro" passando quindi da protagonisti del loro avvenire a soggetti dell'economia e dello stato, a semplice merce regolata dalla domanda e dall'offerta. Il lavoro quindi diritto-dovere e come affermazione della volontà umana e perciò anche come criterio di valutazione del cittadino nell'ambito della società.
La produttività, la delocalizzazione, la ristrutturazione, la mobilità, la competitività, la concertazione, sono tutti termini utilizzati dal partito unico cosiddetto "riformista" (trasversale a centro-destra e a centro-sinistra),con la complicità della Casta sindacale, che tenta di nascondere nel lessico il suo fallimento totale. A questo punto del ragionamento vogliamo introdurre il "sogno" (che per le controparti diventa automaticamente un incubo!); vediamo i lavoratori di tutte le categorie e professioni uniti, che marciano sotto le insegne "nazionali" simbolo di riscossa e di libertà, cioè individui che manifestano come popolo che si fa esso stato e quindi diventa movimento socializzatore di liberazione nazionale per essere CITTADINI E NON SUDDITI.
Comunità umana coesa che prende forma in un determinato assetto politico e difende e svolge la propria identità attraverso un processo di volontà autonoma che si manifesta e concretizza in istituzioni statuali organiche per una vera giustizia sociale. Ecco perché bisogna affrettarsi ad uscire dal ghetto di un “sistema” ormai in cancrena per riprendere a vele spiegate la navigazione a mare aperto.
Coordinatore provinciale
Movimento Zero
cavaliereblu- 2° CAPO
- DATA DI ISCRIZIONE : 20.04.08
NUMERO DI MESSAGGI : 65
RISPETTO REGOLE :
PUNTI : 6049 REPUTAZIONE : 0
Re: L'altra casta-I sindacati
Bellissimo aritcolo,grazie per esser passato.
vorrei citare una frase di montezemolo
e in questo montezemolo ha pienamente ragione...
vorrei citare una frase di montezemolo
montezemolo ha scritto:«Lavoratori vicini a noi»
«I sindacati non sono più capaci di rappresentarli»
e in questo montezemolo ha pienamente ragione...
Re: L'altra casta-I sindacati
concordo con gianluca....articolo stupendo....
simon knoxville- 1° MARESCIALLO LUOGOTENENTE
-
DATA DI ISCRIZIONE : 27.03.08
NUMERO DI MESSAGGI : 184
ETÀ : 32 LOCALITÀ : cata ilex MITICOOOOO!!!
RISPETTO REGOLE :
PUNTI : 6074 REPUTAZIONE : 0
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