Evoluzione umana: scoperti due nuovi ominidi

Pubblicato da Gianluigi Filippelli alle 10:15 l'8 Aprile 2010 blog http://sciencebackstage.blogosfere.it ha scritto:Evoluzione umana: scoperti due nuovi ominidi

E in questo caso si va con i piedi di piombo, anche se in giro, e non solo in Italia, si utilizzano le paroline magice anello mancante, missing link negli articoli anglosassoni. Si parla di Lee Berger e della sua annunciata scoperta di un fossile che sembra aggiungere un nuovo pezzo all'albero genealogico degli esseri umani, un pezzo che viene denigrato dai creazionisti proprio per l'uso scorretto di anello mancante o missing link, in base alla vostra lingua preferita.
Andiamo, però con ordine: la notizia, come indicato da Fabrizio Stizia in arte fabristol, viene lanciata dal Telegraph, che dopo il primo annuncio propone una versione ridotta, facendo scomparire il missing link nel titolo. A quanto sembra Lee Berger, dell'Università del Witwatersrand, esplorando le miniere del Sterkfontein, regione del Sud Africa nei pressi della capitale, Johannesburg, ha scoperto lo scheletro di un bambino vecchio di circa due milioni di anni e che dovrebbe essere il passo subito precedente all'homo habilis nell'albero evolutivo umano, e questo perché sembra condividere alcune caratteristiche con quest'ultimo genere di primate.
Secondo il paleoantropologo John Hawks, Berger ha rotto il così detto embargo che quasi sempre impedisce agli scienziati di divulgare le proprie scoperte fino alla pubblicazione effettiva dell'articolo. Questa rottura potrebbe suggerire che l'articolo in questione sia stato accettato (Hawks propende per Science, ma al momento in cui scrivo queste note, sul sito non sembra esserci alcuna news in tal senso, né ci sono aggiornamenti sul sito ufficiale dello studioso), ma soprattutto sembra dovuta all'annuncio di fine marzo della scoperta di uno scheletro di donna appartenente a una specie che sembra essere coeva con homo sapiens e neanderthal.
Queste due specie, infatti, si ritrovarono a dividere il pianeta contemporaneamente, e alla fine fu l'homo sapiens a meglio adattarsi alle condizioni ambientali rispetto al neanderthal. Stessa cosa potrebbe essere accaduta a questa nuova specie, il cui DNA è stato sequeziato a partire dall'osso di un dito scoperto nel 2008 nelle miniere di Denisova nella Siberia meridionale. Questo ominide è vissuto tra i 48000 e i 30000 anni fa circa e fa aumentare a 4 le specie che vissero sul pianeta durante un periodo comune (la quarta è l'homo floresiensis, detto colloquialmente hobbit a causa delle sue dimensioni, e scoperto sull'isola indonesiana di Flores). La ricerca, guidata da Svante Pääbo, del Max Planck Institute di Leipzig, è stata pubblicata su Nature.
Le analisi, invece, sono state condotte da Johannes Krause, che ha così commentato:
Era una sequenza che sembrava in qualche modo umana, ma molto distinta dagli uomini e dai neanderthal. Tutti i test suggerivano che fosse una nuova linea ominide.
Se la scoperta di Berger venisse effettivamente confermata, nell'arco di un paio di settimane il puzzle dell'evoluzione umana avrebbe ottenuto due nuovi pezzi, che alla fine avrebbero il pregio di suggerirci come la strada che ha portato verso l'homo sapiens è stata ben più complessa di quello che fino ad ora abbiamo sempre pensato.

Alcuni spunti sulla rete: seguendo il post di fobristol di cui sopra, si scopre che in Italia, sempre utilizzando la locuzione di anello mancante, la notizia è stata battuta da Corriere, Repubblica, La Stampa. Sul missing link si butta anche il Times, mentre tra i blog creazionisti, vi segnalo questo intervento su Mcsmind, dove suggerisce l'ipotesi bufala semplicemente rifacendosi all'australopithecus africanus. Peccato che le informazioni proposte siano una restrizione del caso particolare del Bambino di Taung scoperto da Raymond Dart nel 1924: nell'immediato della scoperta, molti studiosi supposero che quello fosse lo scheletro di una scimmia o magari di un suo antenato. La conferma, però, della teoria dell'africanus venne nel 1938 con la scoperta di Mrs Ples da Robert Broom nella stessa regione degli scavi di Berger, e questo potrebbe aver generato lo scetticismo di principio di cui sopra. I fossili di Dart e Broom sono oggi entrambi classificati come africanus, mentre la loro posizione all'interno dell'albero genealogico è tuttora in discussione: si legge su Archaeology.info che alcuni studiosi la ritengono una specie a se stante, mentre per altri è una discendente dell'afarensis, e per altri ancora semplicemente una sua mutazione locale.
Come si può ben vedere anche da questa nota conclusiva, la storia dell'albero evolutivo umano è ancora ai suoi inizi.

FONTE: http://sciencebackstage.blogosfere.it/2010/04/evoluzione-umana-scoperti-due-nuovi-ominidi.html
Credit: Licenza Creative Commons

Special Feature: Australopithecus sediba

In its 9 April 2010 issue, Science is pleased to publish two Research Articles introducing Australopithecus sediba, a new species of Australopithecus dating from around 1.9 million years before the present that casts new light on the evolution of the genus Homo.
http://www.sciencemag.org/extra/sediba/

LA SCOPERTA
"Trovato l'anello mancante
tra la scimmia e l'uomo"
Grande attesa per l'annuncio ufficiale del ritrovamento di uno scheletro di ominide
perfettamente preservato in una cava di calcare in Sudafrica
http://www.repubblica.it/scienze/2010/04/04/news/ominide_sudafrica-3130400/index.html?ref=search